Pokémon Go ha fatto il suo debutto nell’estate di due anni fa e da allora, tra alti e bassi, il gioco ha conquistato un numero sempre maggiore di allenatori. Tra nostalgici della generazione gameboy e novizi della generazione 3DS, il fenomeno che negli USA è stato definito “Pokémoning” non accenna a fermarsi.
Pokémon Go, scrivo per i meno informati, è un gioco utilizzabile da qualsiasi smartphone con sistema operativo iOS o Android. I requisiti parlano di almeno 2 giga di RAM, connettività internet e geolocalizzazione abilitata. Perchè connessione a internet e geolocalizzazione? Perché questo non è il gioco a cui eravamo abituati anni fa su console, dove utilizzando una cartuccia si entrava a far parte di una storia statica con una trama verticale. No, non è così.
Pokémon Go è un gioco dinamico realizzato sfruttando la realtà virtuale dove non esiste una trama proprio perché non c’è una storia da seguire, ognuno è libero di giocare come meglio crede: catturare pokémon, creare gruppi di giocatori, sconfiggere palestre, collezionare oggetti e personalizzare il proprio personaggio sono solo alcune cose che è possibile fare con questo GDR (gioco di ruolo) interattivo.
Come si gioca a Pokémon Go
Per giocare è necessario installare l’applicazione dallo store di riferimento del proprio dispositivo o scaricare l’APK di Pokémon Go da uno dei tanti siti di mirroring (solo per utenti Android) e creare il proprio personaggio, dopo un breve tutorial introduttivo si potrà esplorare la propria città o il proprio paese in un modo decisamente nuovo e divertente perché grazie alla geolocalizzazione e alla connessione dati che devono essere sempre attive, il gioco sfrutterà la mappa della zona dove ci si trova per creare un ambiente di gioco fedele a tal punto che quando compaiono i pokémon è possibile utilizzare la fotocamera dello smartphone per scovarli e catturarli.
Pokémon Go Plus
Pokémon Go Plus è un accessorio molto simile a un braccialetto smartband che invece di monitorare battito cardiaco e sedentarietà comunica proprio con l’applicazione di Pokémon Go e ci segnala la presenza di pokémon e pokéstop nelle nostre vicinanze tramite vibrazione e led di notifica.
Può sembrare una cosa di poco conto ma in realtà per progredire nel gioco è fondamentale camminare con le proprie gambe dato che l’applicazione è in grado di riconoscere la velocità media di movimento e riesce a capire se ci si sposta in macchina, secondo questa logica se viene rilevata una velocità superiore ai 7 km/h i progressi si arrestano e tutto il tragitto percorso a quella velocità non viene conteggiato come progresso.
In quest’ottica Pokémon Go Plus è un grande vantaggio permette di progredire nel gioco senza tenere necessariamente lo smartphone in mano tutto il tempo.
Camminando si potranno far schiudere le uova pokémon e far ottenere caramelle al proprio pokémon compagno che poi verranno utilizzate per farlo evolvere o potenziarlo.
Insomma Pokémon Go, come detto all’inizio non è il solito gioco statico a cui sono abituati i gamers da scrivania ma una vera e propria avventura dinamica che si sviluppa con gli utenti stessi.
Pokémon Let’s Go
Il segreto del successo di Pokémon Go, oltre al fatto che è gratis, è il rinnovo continuo. Niantic, l’azienda produttrice dell’applicazione, ascolta continuamente i pareri dei giocatori e spesso accoglie le loro richieste aggiornando continuamente l’applicazione e proponendo eventi di varia natura.
È stato da poco presentato, Pokémon Let’s Go, una sorta di videogioco ibrido tra il vecchio gioco per Gameboy e il nuovo Pokémon Go per smartphone. Pokémon Let’s Go non è una app per smartphone ma un gioco per Nintendo Switch, tuttavia la ciliegina sulla torta sta nel fatto che i due giochi, Pokémon Go e Pokémon Let’s Go, possono comunicare tra loro e questo permetterà agli appassionati di iniziare un’avventura in casa magari in una giornata piovosa e continuarla fuori all’aperto in una giornata soleggiata con gli amici.
C’è chi ha definito Pokémon Go un vero e proprio stile di vita e forse, in virtù del suo straordinario successo, potrebbe anche essere vero.