La keyword research negli ultimi 5 anni è profondamente mutata: dalla interpretazione delle singole parole chiave da parte dei search engine si è passati alla capacità di intercettare la search intent degli utenti, ovvero le reali intenzioni di coloro che digitano una query all’interno della barra di ricerca. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta e come la comprensione dell’intento di ricerca possa essere utile in termini di posizionamento.
Negli ultimi anni i search engine – e Big G in particolare – sono sempre più attenti al motivo reale per cui un utente effettua una ricerca in rete; a tale scopo sono stati messi a punto specifici software dalle performance sofisticate.
Le strategie SEO per essere davvero efficaci dovrebbero allinearsi – dunque – al search intent degli internauti: i siti che si piazzano bene in Serp, infatti, sono quelli in grado di rispondere in maniera pertinente e puntuale alle domande degli utenti. In questo è corretto parlare di una strategia di SEO copywriting.
Le parole chiave correlate
Le parole chiave correlate, in inglese related keywords, vanno aggiunte nel testo alla parola chiave principale allo scopo, da una parte, di rendere il contenuto più completo e, dall’altra, di intercettare con maggiore accuratezza le query degli utenti.
Le parole correlate, in effetti, contribuiscono anche a trovare nuovi argomenti da trattare e da approfondire, fornendo idee e soluzioni per realizzare un piano editoriale ottimizzato per i motori di ricerca. Infine è bene sottolineare che, se si desidera soddisfare ulteriormente il bisogno di conoscenza degli internauti, è opportuno tenere in conto anche dele correlate delle correlate.
I tool per individuare la search intent
Per individuare la search intent degli utenti, ai fini di realizzare una più efficace strategia SEO, è possibile utilizzare dei tool ad hoc disponibili online; in particolare segnaliamo:
Google Suggest: si tratta dello strumento che ci indica quali sono le related key della nostra parola chiave. I suggerimenti compaiono immediatamente sotto la search bar quando si comincia a digitare la propria key; inoltre è possibile visualizzare il medesimo elenco di termini e frasi in fondo alla pagina dei risultati di ricerca. Questo tool, in effetti, tiene conto dei principali trend del momento e del volume delle ricerche effettuate. Un SEO tool simile a questo è Ubersuggest: esso, infatti, permette di individuare le query più rilevanti per una certa parola chiave sia singola che di coda lunga.
AnswerThePublic: è uno strumento molto utile per comprendere quali sono le principali esigenze degli internauti. Alla base di questo tool vi è la seguente convinzione: dietro a ogni ricerca effettuata – ovvero dietro a ogni keyword inserita nella search bar – vi è uno specifico bisogno da soddisfare, un problema da risolvere o una particolare necessità conoscitiva. Ogni topic, ne consegue, deve essere conosciuto a 360 gradi.
Google trends: si tratta dello strumento che rileva l’interesse delle persone nei confronti di determinati argomenti nel corso del tempo; grazie a esso è possibile, tra l’altro, individuare i comportamenti del consumatore di maggiore tendenza.
Altri suggerimenti utili possono essere ricavati dagli svariati forum di discussione presenti in rete, dai commenti sui social network o dai question-site (si pensi, ad esempio, a Quora).